Nutrizione nel gatto ospedalizzato. L’obiettivo principale nella gestione nutrizionale in un animale ospedalizzato è
Nutrizione nel gatto ospedalizzato
- Fornire nutrienti
- Limitare la perdita di tessuto muscolare
- Aiutare il recupero degli organi vitali
- Promuovere la guarigione
Sappiamo bene che i cani e i gatti quando vengono ospedalizzati sono già a rischio malnutrizione e vanno incontro ad anoressia, inoltre il ricovero è un alto fattore di stress che contribuisce ad accentuare la depressione e l’inappetenza nei nostri piccoli amici.
Il gatto, più vulnerabile rispetto al cane durante l’ospedalizzazione
Le esigenze nutrizionali dei gatti sono ben definite: necessità nutrizionali specifiche e fabbisogno calorico derivante solo dalle proteine
I gatti sono più suscettibili alla malnutrizione
La malnutrizione porta verso la malattia e non verso la guarigione e determina una perdita della massa muscolare e ancora peggio abbassa le difese immunitarie
La malnutrizione durante l’ospedalizzazione è associata ad un’aumentata mortalità
Un adeguato supporto nutrizionale può migliorare invece la prognosi
Alcune malattie del cavo orale o fratture della mandibola peggiorano il problema
La diminuizione dell’appetito aumenta il rischio di lipidosi epatica
Per tutte queste ragioni, è importante considerare lo stato nutrizionale del gatto ospedalizzato ed intervenire se necessario, in parallelo con il trattamento medico della malattia. Sono i veterinari che devono garantire un corretto supporto nutrizionale anche con alimentazione assistita.
Nutrizione nel gatto ospedalizzato
Quando intervenire
Prima si interviene meglio è! anche se la diagnosi di malnutrizione precoce è difficile, ci sono alcuni fattori che rendono la decisione di intervento più tempestiva, esempio animali con meno riserve (gattini e gatti anziani), animali immunodepressi.
La strategia migliore
- Il percorso ideale è la somministrazione volontaria orale del cibo
- Riduzione dello stress
- Separare all’interno della gabbietta la ciotola del cibo dalla lettiera
- Aumentare l’appetibilità del cibo provando diverse temperature e diversi cibi
- Rimuovere durante la pappa eventuali collari elisabetta
- Alcuni farmaci possono interferire sull’appetito
Diversi tipi di alimentazione assistita
- Enterale (con sondino)
Più sicura, richiede ovviamente l’ospedalizzazione ed è più economica
- Parenterale (endovenosa)
Nei casi gravi quando l’animale ha gravi disfunzioni gastrointestinali
Nei pazienti che non possono essere anestetizzati, è possibile inserire un sondino naso-enterale (sondino naso-gastrico o NG) per un paio di giorni